Cento statue di ghiaccio

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E allora riprendiamo a parlare d’ambiente, come promesso, e come non bisogna mai dimenticarsi di fare, magari distratti dagli urli della Jena e degli altri animali impazziti di casa nostra, o dalla commemorazione come eroe nazionale di Mike Bongiorno, al quale sono legati sì moltissimi ricordi di tutti noi, ma che è stato niente più che un uomo buono e amabile di scarsissima cultura ed impegno sociale.

E’ sorprendente ed inquietante pensarci, ma si sta avvicinando un appuntamento in cui l’umanità potrà decidere molto del proprio futuro e probabilmente della propria sopravvivenza, nell’indifferenza generale.
Anch’io nemmeno lo saprei, se non fossi iscritto alla mailing-list di quei benemeriti di Greenpeace. Che, il 28 agosto, hanno lanciato a livello internazionale la campagna ‘100 giorni a Copenaghen’.
Dal 7 al 18 dicembre, nella capitale danese si svogerà la Conferenza sul clima, in cui i rappresentanti di tutto il mondo negozieranno obiettivi e criteri per contrastare i cambiamenti climatici.
Gli attivisti dell’organizzazione hanno già effettuato alcune spettacolari azioni, come la realizzazione di cento statue di ghiaccio presso il ‘Tempio della Terra’ di Pechino, a cui si riferisce l’immagine iniziale (vedi anche qui). E a noi chiedono di diffondere informazione e consapevolezza, e di fare pressione, di fare sentire il nostro fiato sul collo, a chi ci rappresenterà, che, detto eufemisticamente e per inciso, non sembra particolarmente sensibile al problema.

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(clicca sull’immagine)

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Per spronarci, poi, ancora di più all’azione (anche solo e semplicemente telematica), ci danno conto degli importanti successi della precedente campagna ‘Amazzonia, che macello !’ :

Meno di quattro mesi fa chiedevamo a Timberland, Adidas, Clarks, Geox e Nike di interrompere immediatamente i rapporti commerciali con aziende o allevamenti legati alla distruzione dell’Amazzonia.
Abbiamo vinto! Tutte e cinque le multinazionali hanno deciso di passare dalla parte delle foreste. Tra i giganti del mercato della carne e della pelle brasiliani hanno già aderito al nostro appello Bertin e Marfrig. Inoltre, i commercianti brasiliani di soia hanno rinnovato per un anno ancora la moratoria sull’acquisto di soia da aree recentemente deforestate in Amazzonia.
Ora con la nostra campagna “Deforestazione zero”  continueremo a fare pressione sull’intero settore della carne e della pelle affinché tutti si assumano la responsabilità degli effetti che le proprie politiche di acquisto producono. Solo così avremo fatto – insieme – qualcosa di concreto per salvare l’Amazzonia e combattere il cambiamento climatico.

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Da molti anni scelgo costantemente Greenpeace come ONG per la destinazione del cinque per mille dell’IRPEF.
Sapere che lo fa anche Beppe Grillo mi ha dato una piccola gioia, nel confermarmi  in particolare sintonia con il padre putativo di tutti i blogger italiani.
E’ lui stesso che lo aveva rivelato in uno dei post in cui annunciava l’imminente pubblicazione di un DVD realizzato con la loro collaborazione.

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terra reloaded


E il primo settembre l’infaticabile Beppe ci parla dell’opera, appena pubblicata, in questo post.

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Termino con alcune segnalazioni.

Innanzi tutto un libro, indicatomi dalla mia amica Cristina; in qualche maniera (benché esteso a livello mondiale) ricorda il concetto dei ‘cantieri di rinnovamento’ che ultimamente spesso vado riproponendo, ed alimenta così la preziosa e molto minacciata virtù della speranza. Si intitola “Moltitudine inarrestabile”, di Paul Hawken per Edizioni Ambiente. Clicca qui per una breve presentazione.

Poi, ad uso principale dei miei concittadini, voglio segnalare l’esistenza, già da diversi mesi, di una ‘Rete ecologista bolognese’, dotata di questo strumento di comunicazione e social network.
Sono loro che, dopo una gestazione un po’ travagliata, sono riusciti a mettere in piedi il progetto ‘Sole e vento festival’, la cui prima edizione si svolgerà in Vicolo Bolognetti da venerdì 11 a domenica 13. In particolare venerdì alle 18 un incontro con fior di invitati, fra cui Maurizio Pallante. (clicca qui)

Sempre qui dalle nostre parti si trova Monteveglio, la prima cittadina che, come già accennavo, è stata certificata dal movimento internazionale della ‘Transizione’.
Ed è qui che si sta organizzando un ‘Transition training’ per chi è intenzionato a fare aderire la propria comunità (città, quartiere, comprensorio) alle linee guida del movimento. Si svolgerà fra qualche settimana, cioè il 31 ottobre e 1° novembre, ma i posti sono limitati. (clicca qui).

Le ultime segnalazioni di questo post vengono invece dal Sud.

Se da questa pagina veniamo a sapere che ci sono …fermenti transizionali in Puglia, è dalla Basilicata che invece giunge l’invito ad un incontro teorico e pratico sulla Decrescita, che si svolgerà a Nova Siri dal 25 al 27 settembre.

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terra imbrigliata

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L’immagine iniziale è tratta dall’originale di Shiho Fukada per Greenpeace.
Dal sito italiano di Greenpeace anche tutte le altre, ad eccezione di “Terra reloaded”, tratta da Beppegrillo.it

Informazioni su Franz

Per una mia presentazione, clicca sul secondo riquadro ("website") qui sotto la mia immagine...
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15 risposte a Cento statue di ghiaccio

  1. alanford50 ha detto:

    Tu dici; Non pensi anche tu che l’informazione, anziché cavalcare l’opinione pubblica, avrebbe il dovere di orientarla ?

    uuuhhhmmm sicuramente mi trovi d’accordo con te circa la pessima abitudine dell’informazione (ovviamente sempre asservita) di cavalcare l’opinione pubblica, ma mi fa inorridire anche l’ipotesi di essere in qualche modo palesemente orientato (mi sa troppo di spinto, incanalato, indottrinato ecc.ecc.), diciamo che il mio ideale sarebbe che l’informazione mi mettesse unicamente in condizione di sapere e di conoscere, lasciando a me l’ingrato compito di elaborare il contenuto della notizia, ma forse con il termine “orientare” intendevi anche tu una cosa simile.

    Tu dici; Infine non sono d’accordo sul tuo preferire Lui al vuoto. Lui “è” il vuoto;

    Sicuramente Lui è il vuoto, sono daccordo con te, ma peggio del vuoto c’è ancora il caos, e tra il vuoto ed il caos (che è ben diverso) scelgo il male minore, anche se detta così non rende bene e sembra una bestemmia.

    Ciaooo neh!

    • Franz ha detto:

      Il discorso sull’approccio corretto all’informazione è difficile; come molti, credo che l’imparzialità di chi scrive sia impossibile. E’ possibile l’onestà, però, e, tornando al parallelismo che facevo fra le parole spese (ed ora addirittura il funerale di stato, ma è un altro discorso) per Mike Bongiorno e quelle per Teresa Sarti, vorrei che fosse l’onestà intellettuale a privilegiare certi argomenti su altri.
      Sulle alternative al nostro attuale “vuoto” leader, il mio era un paradosso, perché ritengo impossibile l’ipotesi di una carenza anarcoide di governo; Lui si dichiara il miglior presidente del consiglio della storia d’Italia e dell’universo; da parte mia faccio fatica anche solo ad immaginare qualcuno peggiore….

      Ciao buona giornata !

    • Franz ha detto:

      All’alba vincerò,
      vincerò,
      vinceeeeeee…rò !!!

      Evviva, grazie !

      • Franz ha detto:

        Per meritare il premio, leggo che dovrei scrivere dieci punti di me che mi raccontano.
        Me la cavo un po’ a buon mercato, ma alla pagina “Mi presento” (linkata alla home di questo blog) ci sono già proprio una decina di capoversi.
        E poi parlo di me così spesso (e anche troppo !) nei miei post… 😳

        Ciao Giovanna, ancora un abbraccio !!! 😆

  2. Giovanna Amoroso ha detto:

    Ciao Franz… quante cose ho scoperto grazie a questo tuo post!

    Mi documenterò in proposito!

    Buona serata

    Giovanna

    • Franz ha detto:

      E per me, cara Giovanna, è una bella soddisfazione aver suscitato il tuo interesse sulle mie segnalazioni.

      Ciao e alle prossime, buona giornata !

  3. No Blogger ha detto:

    Greenpeace sta svolgendo un buon lavoro a livello internazionale per combattere i cambiamenti climatici, però talvolta cade nella medesima trappola industrialista che presiede ai “disastri” ambientali. E’ il caso del sostegno “senza se e senza ma” all’industria eolica: nella mia regione (la Sardegna) come nel resto d’Italia vorrebbe – insieme all’A.N.E.V., l’associazione degli industriali eolici – riempire il territorio di centrali eoliche, anche dove non c’è vento. Agli industriali interessano i certificati verdi ed il relativo mercato e a Greenpeace? Qui c’è un articolo molto istruttivo: http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it//Eolico_selvaggio____No__grazie___1828458.shtml . Per il resto credo proprio che molte persone che vanno nella stessa direzione possano condizionare le scelte di una società che sta ballando allegra sull’orlo del precipizio. Bisogna crederci e, soprattutto, bisogna agire.

    • Franz ha detto:

      Come puoi immaginare, mi riesce impossibile dare un giudizio in qualche modo motivato sulle divergenze piuttosto nette che hai evidenziato (anche e soprattutto tramite la pagina linkata) nei confronti delle politiche regionali e nazionali di Greenpeace.
      Posso dire solo che mi sembra un contenzioso, e parlo anche e soprattutto a livello di popolazione regionale, di gran lunga più informato e consapevole di quanto non avvenga di solito su questi temi: la pazzesca scelta di nuovi investimenti sul nucleare, giusto per fare un esempio a livello nazionale, è passata essenzialmente sotto silenzio.
      Consideravo l’opposizione ambientalista all’eolico un eccesso di stampo integralista, ma una prima occhiata a quel link mi ha dato un’impressione ben diversa, cioé di ragioni tutt’altro che infondate.
      Trovare le soluzioni di compromesso più intelligenti richiede sempre un grande sforzo, individuale e collettivo, ma l’importante è un approccio disinteressato e appassionato ai problemi, con il bene comune come obiettivo. Purtroppo chi ci governa in Italia è su tutt’altra lunghezza d’onda.
      Cercherò, per quanto posso, di seguire ed approfondire gli sviluppi della questione sarda (anche in considerazione di una parte delle mie origini, nella fattispecie il nonno paterno).

      Ti ringrazio molto della visita e del contributo.

      P.S.: ripeto qui che per un disgraziatissimo errore ho finito per cancellare anziché pubblicare un commento piuttosto simile al tuo (che fra l’altro conteneva lo stesso link) scritto da un altro nuovo visitatore di questo blog: a lui chiedo la cortesia di scriverlo ed inviarlo nuovamente.

  4. lagiraffa ha detto:

    Ho firmato la lettera indirizzata al nostro Onorevole Presidente del Consiglio! Vediamo se userà la sua “leadership personale” anche per cose diverse dai (pur importanti, per carità!) famosi impegni del talamo.

    • Franz ha detto:

      Il termine “sinergia” è orrendo, meglio “simpatia”, per queste contemporanee pagine ecologiche dei nostri rispettivi blog.
      Quanto al Premier, se fosse per lui, e se avesse tempo di pensarci fra i suoi numerosi ‘impegni’, probabilmente cercherebbe di usare la sua (un tantino in ribasso) ‘leadership personale’ per propagandare un geniale ritorno collettivo all’energia nucleare…

      Comunque qualche firmettina sulla petizione di Greenpeace non gli farà male.
      Ciao !

  5. alanford50 ha detto:

    Circa la commemorazione di Mike Bongiorno, non sono assolutamente d’accordo, e non solo perché legato a moltissimi ricordi, è mia modestissima opinione che è stato sicuramente un uomo buono e amabile, sicuramente di scarsa cultura, ma potrei fare elenchi lunghissimi di persone che lo sono state o lo sono tuttora ben peggio di lui, abbiamo avuto intere classi politiche che nonostante fior di lauree erano e sono tuttora incapaci di usare la lingua Italiana, capaci solo di parlare una via di mezzo tra il dialetto ed un Italiacano approssimato, senza contare che la nostra società è ormai piena di giovani che hanno rifiutato per pigrizia e per menefreghismo la cultura ritenendosi portatori sani del diritto ad avere tutto subito e soprattutto gratis, sicuramente a Mike bisogna riconoscere una grande professionalità, diciamo che ha fatto per una vita l’unica cosa che sapeva fare più o meno bene, ma avercene persone così nelle varie professioni, circa l’impegno sociale che dire, è vero non si è mai esposto, anche se manifestato la propria appartenenza sicuramente si, le sue idee e preferenze politiche erano evidenti e sotto gli occhi di tutti, solo che lui non se ne è mai interessato in prima persona, ma anche qui, avercene di persone capaci di stare nel suo, direi che ne abbiamo avute di negatività da coloro che hanno deciso di cambiare mestiere e scendere in campo, la sua parte poi in ogni caso la aveva abbondantemente fatta, da giovane essendo partigiano era finito in carcere e si è salvato dalla fucilazione per un pelo ed ha conosciuto il campo di concentramento di Mauthausen, sicuramente ha dato molto di più di molti partigiani dell’ultima ora che poco hanno fatto e tanto ne hanno gioito e goduto.

    Venendo allo specifico, sono felice di toccare con mano che questi movimenti di persone esistono veramente, in realtà ero un po’ scettico, sicuramente molto disinformato, onestamente però resto ancora della mia idea, nel senso che sono assolutamente felice di scoprire questo muovere di coscienze, ma per ora non le reputo capaci, almeno nell’immediato di influire positivamente nelle problematiche che ci affliggono e che ci danno tanto affanno, manca un anello, un aggancio, un trampolino, manca una idea aggregante capace di sovvertire il momento attuale, momento, che se dovesse vedere l’auspicabile caduta dell’innominabile, ci troveremmo di fronte al vuoto totale, senza avere nulla da contrapporre,se non una miriade di persone starnazzanti, quindi trovarmi di fronte all’opportunità di una dipartita dell’attuale staff governativo e non avere nessuno da mettergli al suo posto, mi spaventa quasi di più del pensiero di dover continuare ad avere a che fare con Lui, l’idea del vuoto è devastante e l’idea di rivedere certa opposizione al suo posto lo è altrettanto.

    Circa le varie aziende multinazionali che hanno accettato di aderire a queste nuove visioni del futuro, pur ammettendo che non ho nulla per dire il contrario, ma mi sento comunque scettico, in genere conoscendo lo spirito che le muove, ossia il Dio DENARO, potrei anche pensare che se da una parte lasciano, sono costrette dalla regola prima del produrre a cercare alternative altrettanto remunerative, quindi faccio tuttora fatica a credere alla loro redenzione e ad un vero pentimento, ma come ho detto il mio è puro presentimento non dettato da nessuna verità riscontrabile, almeno da me.

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    • Franz ha detto:

      Metti di essere il signor Timberland, e di venire a sapere che il signor Clarks ha raccolto l’appello di Greenpeace sottoscritto via internet da migliaia di persone nel mondo, e ha garantito, in maniera verificabile, di non rifornirsi più di pelle proveniente dagli allevamenti abusivi sorti al posto delle foreste. Che cosa faresti ?
      Nessuno pensa che le multinazionali possano sfuggire alle logiche del profitto in nome di una redenzione morale, ma una corretta campagna informativa e d’opinione può orientare decisamente il “consumo critico”, che può, a sua volta, modificare le scelte commerciali delle aziende.
      Tornando invece all’argomento Mike, non voglio impietosamente rispolverare le ormai antiche argomentazioni di Umberto Eco nella sua “Fenomenologia di Mike Bongiorno”, ma mi limito ad una considerazione sui media.
      Non pensi anche tu che l’informazione, anzichè cavalcare l’opinione pubblica, avrebbe il dovere di orientarla ? In altre parole, avrei voluto molte più parole spese al termine della luminosa esistenza di Teresa Sarti Strada, piuttosto che di quella, costantemente “illuminata” dalle luci della ribalta, di Mike Bongiorno.
      Infine non sono d’accordo sul tuo preferire Lui al vuoto. Lui “è” il vuoto.

      Ancora un grazie, ancora un ciao, e alle prossime.

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